Feed the frog

lunedì 13 aprile 2015

Cinque anni sono passati...

..che a scriverla così, sembra di sentire Tata Lucia di SOS Tata che con il suo "settegiornisonopassatiilmiolavoroquièfinito" segna la fine della settimana hitleriana della famiglia di disadattati di turno, che può quindi finalmente tornare a scannarsi in santa pace, coi bambini che ricominceranno a buttarsi per terra o dare fuoco alla cucina, mentre noi possiamo girare canale e smetterla di sentire quel prurito alle mani sintomo di irrefrenabile voglia di mandare l'intera famigliola dal dentista dopo aver sgranato loro i denti a suon di martellate sulle gengive. Insomma, 5 anni sono passati dall'ultimo post, 5 anni di ragnatele (al blog, non ad altro, tze). Cos'è successo?(dis)onestamente non saprei. Onestamente onestamente direi che piano piano la gozzovigliante e spumeggiante quotidianità di Darklady, si è piano piano risintonizzata sul concetto di "impegno" "fidanzato" ma soprattutto di "monogamia". Ho scelto attentamente il concetto risintonizzare perché di istinto forse in passato avrei selezionato è ritenuto più appropriati verbi come "omologata" o "appianata"..insomma, avrei dato una sfumatura di livellamento verso il basso. Oggi invece no, non mi sento di deprimere e svilire la vita a due, esattamente come non rinnegherei mai il darkladismo, e questo perché se questi 5 anni ahimè mi hanno recapitato, mortacci loro, regalini come ginocchia che cigolano, autonomia di veglia limitata fino alle 22.30, ed una ruga di espressione sulla fronte (che vorrebbe uscire ma che fingiamo che non esista grazie ad un sapiente uso di jaluronico filler antiage e cemento di pronta), dall'altra si sono esibiti anche in una maggiore (ma pur sempre scarsa, chi prendo per i fondelli?!) maturità e consapevolezza di sè, che consente di vedere la vita non bianco o nero, ma a sfumature di grigio....in tutti i sensi!cioè, che darklady è un modo di sentirsi con se stessi prima di essere con gli altri, e puoi esserlo senza praticarne le forme più estreme. È come dire che credi in una Entità senza il bisogno di andare in Chiesa o raccoglierti in preghiera 600 volte al giorno, tu sai chi sei dentro di te senza bisogno di azioni finalizzate a dimostrarlo, chi siamo si vede nelle piccole cose, non nell'esibizione. Così insomma giunta la monogamia, pur rimanendo darklady inside (perché once you go darklady, you never go back oldlady), ho avuto un po' meno materiale. Ci ho pensato ogni tanto a questo blog?qualche volta. Ci ho pensato ci ho pensato, l'ultima è stata quando ho fatto pulizia nel pc che esplodeva come la macchina degli acchiappafantasmi dopo la cattura di un ectoplasma, e nell'eliminare il jpeg del banner che c'è qui sopra ho pensato che tanto non serviva più,  visto che papà blogger, dopo anni di inattività, aveva sicuramente da tempo depurato l'etere di questo mio spazio delirante, nato ad imperitura memoria di come una belinona qualsiasi fosse divenuta una darklady e di come, quindi, ci fosse speranza per tutte. Qualche sera fa poi, mentre cercavo un'app che mi consentisse di gestire il blog di lavoro dal melafonino, ho scaricato quella di blogger. Ho inserito il mio username e pass Google e lì mi è apparso il nome del blog. Io manco me lo ricordavo più come si chiamava, poraccio. Infatti la reazione al titolo è stata: " ma che è sta minchiata?ma perché mi compare sta cazzata??rospi???ma cosa me ne frega a me?!?". Poi ho visto il banner ed ho capito. È stato come un'epifania. Che tutte le tristezze porta via (ed anche il barlume di speranza di essere VERAMENTE maturata, almeno un pochetto). Perché mi sono rimessa a leggere, ed è stato un po' ritrovarsi, perché la cosa bella del blog è che se lo hai scritto tu, quando rileggi, ci ritrovi anche le sensazioni, non solo i fatti. E certi dettagli che avevi dimenticato ti tornano alla memoria, risucchiando nel tuo presente mille altri piccoli granelli di vita, di persone, di fatti e di luoghi. Pezzi dei tuoi ricordi che stavano talmente tanto sotto al cumulo di macerie che ci portiamo appresso, che non avresti potuto ri-trovarli differentemente. La cosa bella è che ho riso di certe stronzate, di certe battute (cioè, sarebbe stato ancora più triste se non fossi riuscita a far ridere manco me stessa..almeno significa che il mio senso dell'umorismo è coerente, o no?), di certi comportamenti. In certi casi mi è salito il crimine come allora, in alcuni mi sono stretta la mano da sola, in altri ho cercato lesta lesta uno spigolo per sbatterci il cranio forte. È stato bello anche vedere e risentire una cosa, che da anni non sentivo più così: quanto gusto provavo nello scrivere. Se c'è una cosa che ho sempre amato è mettere in fila parole e lettere e pensieri (non sempre in quest'ordine e non necessariamente connessi fra loro, mio malgrado), ma se c'è una seconda cosa che mi han donato questa pseudo maturità e coscienza di sè, è che so essere stronza, ma con nessuno mai come con me stessa, cui riservo il grado minimo di empatia e comprensione. Ricordo una supplente del liceo che insegnava greco e latino, una tizia giovane che abbiamo adorato per il suo modo di fare spiccio e asciutto ma comunque affettuoso, e che l'ultimo giorno della sua supplenza diede ad ognuno di noi un biglietto. Nel mio c'era scritto di imparare ad apprezzare chi sono. Trovai la frase poco carina rispetto a quello che aveva scritto ai miei compagni, cazzo ero sempre la solita sfigata! Oggi mi accorgo che quella frase racchiudeva un dono nel dono, mi stava insegnando un'altra lezione di vita, ci avrei ragionato in momenti alterni nella mia esistenza rendendomi conto che la prof aveva ragione. Tutto sto pistolotto per dire che sono una cazzo di ipercritica, che pensa sempre di dover e poter migliorare e di non essere abbastanza in alto. Per cui il discorso provare a scrivere per vivere l'ho sempre escluso. Ma se il pallino rimane, ultimamente mi sono resa conto che, paradossalmente, se questo essere sempre connessi ad interagire per iscritto con tutti e nessuno in particolare, da Facebook a Twitter a whatsapp ai forum ed ai gruppi, ci porta a far continuo uso della parola scritta, tuttavia non ha migliorato ma semmai peggiorato la qualità della scrittura, almeno la mia. D'accordo, abbiamo sempre la Stronza di mezzo che critica sempre il mio lavoro, ma dai, oggettivamente, a volte non si capisce una mazza di quel che scrivo e la fretta è cattiva consigliera (il detto dei micini ciechi proprio non mi va giù). Così insomma anche il gradire vagamente la mia precedente produzione letteraria e le puttanate che avevo scritto -oltre che combinato- mi hanno spinta a buttare giù sto bombardone. Anche perché, finito l'ultimo post, esaurita la lettura, ho pensato: ma di Tizio e Caio non ho scritto?!?ma perché?!MA VERAMENTE?! Ecco, in un blog del genere certa gente VA citata, scherziamo!! Così nei momenti più disparati, in questi due o tre giorni ho iniziato a prender appunti sui personaggi imprescindibili che ancora mancano all'appello, oltre che sul nocciolo di questo post di rientro (sosta in bagno lunga..l'ho sempre detto che sono un pochino maschio su certe cose). Oh, e se poi giustamente i personaggi finiscono -perché c'è limite a tutto, anche per una darklady!- e per nn farmi sbattere fuori di casa dalla mia metà giustamente non posso andare in giro a  procurarmi altro materiale, vorrà dire che qualche amica ci delizierà con i suoi casi umani..ehm coi suoi rospetti..

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